Un uomo non può vivere di sola frivolezza. Se proprio non riesce a farne a meno, che l'assuma a piccole dosi, giusto quella piccola quantità che gli consente di ovviare alla monotonia della quotidianità.
A cosa sto pensando? Banalità. Cosa richiama questa parola alla mia immaginazione? Grandi Magazzini, Ipermercati e Grossi Centri Commerciali, quei punti vendita dove è possibile acquistare di tutto; con migliaia di reparti, milioni di scaffali e miliardi di articoli. Ed è proprio tra questi reparti che si possono trovare, senza fatica, affiancati da quelli degli hobby e del tempo libero, quantità industriali di articoli della Banalità, dove ognuno di noi, ogni giorno, o più volte al giorno, fa' la scorta di quel che gli occorre.
Estetica & benessere, gossip, - internazionale, nazionale e nei peggiori dei casi anche locale – , abbigliamento, fitness, sport e non ultimo calcio, la componente maggiore delle giornate di gran parte di noi maschi, quelli che una volta si diceva, del sesso forte.
Gli orrori a cui spesso assistiamo su questo argomento sono tanti, anzi sono infiniti e non si possono elencare in questo piccolo scritto: citazioni errate, frasi tirate a capocchia, giudizi tecnici senza alcun senso tecnico (perdonatemi il bisticcio) e chi più ne ha, se li tenga per sé.
Senza alcun dubbio è la valvola di sfogo più efficiente che il nostro bel paese ci abbia mai messo a disposizione, intrattenimento, però, di cui spesso ignoriamo gli inganni e le altre porcherie che per nostra natura – e ignoranza – non c'è dato sapere. E allora via alle grandi zuffe tra le diverse fedi calcistiche, agli insulti gratuiti sulle cause e sugli artefico che hanno messo al mondo arbitri, calciatori e tifosi stessi; largo spazio a caroselli di muri e bacheche di social network saturate da questi scritti di grande spessore sentimentale e sottigliezza culturale senza precedenti.
Ma certo, sull'utilità del “pallone” in Italia non si può discutere: “non ti piace? Non lo seguire...” si sente spesso ripetere nei litigi tra coppie di amici e di innamorati. Si rifletta un attimo: difendere un qualcosa di cui si hanno notizie mediante il medium della TV e internet, e di cui nella realtà dei fatti, frequentemente marchiata dalle varie vicende giudiziarie, non si ha alcuna notizia e idea per l'appunto. Un po' come la politica. Paragone azzardato? Beh temo proprio di si, dal momento che della politica non si hanno spesso notizie di atti giudiziari o nefandezze di ogni genere, o di quelli che ci sono, sono soltanto una piccolissima percentuale della moltitudine dei casi che effettivamente esistono. Ma sembrerebbe, ripeto, quasi incoerente paragonare il pianeta del calcio con quello della politica, che eppure ruotano vicinissimi nel sistema solare del business.
E allora quanto può essere reale e vero un contesto di cui se ne sa poco o quasi nulla? Sarebbe impensabile e quasi incredibile, come se stessimo parlando di personaggi mitologici o di fiabe incantate, di cui ne abbiamo solo letto gli atti, ma di concreto non abbiamo percepito alcunché, e ci tocca dunque lavorare di fantasia.
Ma non sono miti o fiabe coloro che ci governano, e non bisognerebbe lavorare di fantasia su di essi, perché, che si voglia o no, noi con la politica abbiamo uno stretto legame di dipendenza, ma questa è cosa già arcinota e più che reale.
Ma tornando alla similitudine sopraccennata, il reparto della realtà, è ancora troppo lontano per raggiungerlo con un carrello della spesa; servirebbe qualcosa di più veloce, innovativo e facilmente maneggevole, un mezzo adatto all'esigenza, manovrato dalla voglia di cambiamento ed alimentato dal carburante della nostra rabbia repressa che d troppo tempo abbiamo immagazzinato tra le eccedenze della nostra emotività.
Che si sprigioni dunque questa energia pura che ci condurrà verso inesplorati orizzonti, quegli stessi orizzonti della decenza civile che, un po' per causa nostra, un po' per l'egoismo di chicchessia, dobbiamo ancora lontanamente intravedere.
di Bellerofonte
Nessun commento:
Posta un commento