lunedì 2 dicembre 2013

lunedì 25 novembre 2013

In Sardegna non è strage del “maltempo” ma strage di Stato

“A una tragedia si partecipa. Una commedia la si guarda soltanto”.

[Aldous Huxley - I diavoli di Loudun]

AUTORE:  Italo Romano
FONTE: informarexresistere.fr


17 morti, danni incalcolabili. E’ venuta giù la pioggia di 6 mesi in poche ore, con punte di 450 millimetri nella zona di Orgosolo (Nuoro) in 12 ore, secondo quanto riferito da Franco Gabrieli. E’ vero, si tratta di un evento raro, ma perchè non esiste un piano nazionale di ripristino idrogeologico? Eppure i dati parlano chiaro: oltre l’80% del territorio italiano è a rischio disastro ambientale.
A mettere in opera un piano del genere, ci sarebbe lavoro per milioni di persone e per decine e decine di anni.
Ma non rientra nei piani della grande politica, alle prese tra falchetti, primarie e chiacchiere da salotti televisivi, in perenne genuflessione verso i poteri forti che dettano l’agenda politica di un Paese commissariato e colonizzato dall’élite globale.

Ora, tutti a battersi il petto, l’Italia intera in silente cordoglio per le vittime sarde. Nel piagnisteo dettato dall’emotività del momento siamo imbattibili.
E poi? Dopo ogni tragedia cosa rimane? Nulla.
Dagli errori non si impara. Dagli errori solo orrori. Perseveriamo diabolicamente.

Per cui, ancora una volta, si può parlare di strage di Stato.
Si, quello Stato che preferisce distruggere i tessuto socio-economico svendendosi alla tecnocrazia europea e al mondialismo globalizzato. Lo stesso Stato che ha ceduto e cede porzioni abnormi di sovranità, in nome di non si sa bene quali falsi e perbenisti ideali preconfezionati.
Possiamo “spedere” soldi per comprare gli F-35, per salvere le banche d’affari, per costruire il Tav e tutte la grandi opere in appalto ai signori del cemento, ma non abbiamo un euro da spendere in prevenzione.
E’ questa la drammatica situazione in cui ci troviamo.
Possibile?
Si, nel tempo dell’inganno universale, dove la masse desiderano solo quello che il potere gli dice di desiderare, è divenuto normale abbattersi difronte le tragedie e rimanere impassibili e immobili nel prendere anche i provvedimenti minini necessari perchè si riduca almeno la possibilità del ripetersi degli eventi.
Dietro a cotanta ipocrisia si cela un piano di distruzione e devastazione paesaggistica, che viaggia a braccetto con il disfacimento socio-politico-economico e culturale, che sta trascinando l’Italia in un abisso senza fondo, fatto di morte, violenza e disperazione.
Non sono esagerato. E’ la dura realtà.
Quanti “soloni” ciarleranno dei pulpiti eretti loro dalla stupidità di un popolo prostituitosi anima e corpo a questa ridicola dittatura del mercato globale.
Quanti falsi buonismi mascherati dietro una presunta solidarietà.
Quanti mezz’uomini a stracciarsi le vesti dinanzi le telecamere, per poi appaltare i soliti lavoretti post disastri agli amici ed agli amici degli amici, stringendo sempre più forte quel cordone che li sorregge lì in alto, così in alto da non distinguere più un deserto di lacrime e sangue da un paese dei balocchi.
Siate maledetti voi e tutti coloro che vi danno forza e potere.

"AI COMMENTANTI L'ARDUA SENTENZA"