venerdì 15 febbraio 2013

LE UNIVERSITÀ A RISCHIO DEFAULT NEL 2013

Fonte: WWTU
Crisi, ovvero tagli alla spesa pubblica. Una delle prime voci di bilancio a essere colpite è l’istruzione. 
Quali sono quindi gli atenei italiani a rischio default nel 2013? Ridotte le risorse destinati al Fondo di Finanziamento Ordinario, dettate dall’ultima legge di stabilità, sono ben dieci le università italiane vicine al collasso economico, dall’Università Tor Vergata all’Università Federico II di Napoli, passando per quella di Bari, di Sassari, di Foggia e Cassino.
Ma come facciamo a sapere se la nostra università è vicina al fallimento? Il dimissionario Governo Monti ha definito una “soglia di stabilità” pari all’80%, frutto del rapporto tra la spesa per il personale e le entrate stabili. E chi non rimane al di sotto di questo parametro? Subirà il commissariamento, la chiusura di alcuni dipartimenti, e la riduzione delle attività di didattica e ricerca.
Le conseguenze non si fermano qui. Tanti atenei saranno costretti a degli accorpamenti, se non li hanno già fatti, fino alla vendita del patrimonio e al blocco delle nuove assunzioni. Dal nostro punto di vista, quello degli studenti, ciò si tradurrà in una riduzione dei servizi essenziali, anche del 20-25%, secondo la recente indagine di FLC CGIL, quali i laboratori, le biblioteche e il riscaldamento. 
Molti iscritti saranno orientati verso l’offerta formativa estera, fuga dei cervelli annunciata. E il tuo futuro, lo vedi ancora in Italia, malgrado le grandi difficoltà? Preferiresti fuggire?

Le Università a rischio Default 2013 (dati FLC CGIL)
Università di Foggia
Università Cassino (88,1%)
Seconda università di Napoli (85,5)
Università Sassari (85,2%)
Università Bari (84,6)
Università Federico II di Napoli (83,7%)
Università Tor Vergata (83,4%)
Università Messina (83%)
Università del Molise (82,4%)
Università Palermo (82.1%)

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