Mi trovo qui
come un mezzo
di locomozione affollato e indifferente
alle mie problematiche
gastroenteretiche, e penso alle difficoltà
che qualsiasi marmotta incontra
durante il periodo dell'accoppiamento.
Non tutto è vano in questo nucleo
variopinto chiamato vita.
Sebbene le circostanze sembrano dimostrarsi poco
proficue,
il mio animo si solleva ogni qual volta all'orizzonte scorgo te. Si,
te!
Con le tue narici che mi
ricordano i bei momenti passati nel gaudio più assoluto
ma tutti questi
pensieri sono improvvisamente interrotti
dalla visione di una calzatura estiva
e domestica, ora due, gettate davanti l'estremità degli arti di una pendolare
dall'aspetto tribale e allo stesso tempo cubano.
Ma ora torno scoi i miei
pensieri a te, sul tuo sguardo cosi emblematico!
Ah quale giubilo mi provoca il
sol pensiero di cingerti nuovamente tra un breve lasso di tempo, che rispetto
alla lunghezza del tuo fascino, altro non è che un impercettibile elettrone che
vaga in un atomo di tenebre.
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