giovedì 19 luglio 2012

# Rincorrendo i miei stupidi pensieri #

Mia madre dice che avevo troppa fretta di guardare il mondo con i miei occhi. A me piace definirmi "la sopravvissuta", ma tutti si erano dati un gran da fare con l'unica cosa che sapevano fare: pregare; così ora, per loro, sono "il miracolo" venuto dal cielo.
Sono nata due volte: la prima è la più comune e di questa non mi interessa parlare dato che credo siate  a conoscenza di come si viene al mondo. La seconda alba della mia vita, invece, è degna di nota, avendo in sè qualcosa di MAGICO.
In questo strano posto, di cui non saprò mai dare indicazione precisa, scatole cubiche fatte di metallo si muovono senza esser trainate da alcun tipo di bestiame, ma come fanno a muoversi solo con le ruote? Fendono l'aria, rincorrendo una meta aldilà dell'orizzonte;
Nulla sembra avere a che fare con la terra o col puro e semplice sostentamento. Qui, ovunque posi i piedi, c'è sempre e solo pavimento.
E' scomparsa la terra, non capisco come si nutrono questi strani individui che vedo muoversi di qua e di là nella confusione indistinta.
Gente che si ammassa ai piedi di una scalinata di cui posso distinguere l'inizio tra la confusione di quel ingorgo. Da lontano sembra una macchia di colore gettata a caso su una tela che in questo caso è di un colore grigiastro; lentamente mi avvicino e in quella macchia comincio a distinguere centinaia di volti.  Sono tutti strani, hanno scarpe strane, vestiti strani e anche capelli strani. 

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