"Le pillole di LuCk_Secret: Derby Bianco"‏

Paese di divisioni, di menti che non si toccano mai. Il Bel Paese vede e da sempre sente il peso di Nord e Sud, di Rosso e Nero, di Destra e Sinistra, di derby della Madonnina, della Mole, giallorossi e biancocelesti. E nel contesto politico, strano a dirsi, per una volta non si parla di destra o sinistra. Perché ora la politica è disegnata e condotta da chi mai prima vi aveva messo piede. Monti e Grillo. Uno, economista e l'altro un comico. Entrambi reduci dal berlusconismo. Monti è, nell'opinione pubblica, il tecnico, il banchiere. Colui che per amore delle banche manda in rovina il popolo. Grillo è il paladino del popolo: lo informa, lo incita ad alzarsi, a ribellarsi a tutto ciò che era marcio, che è e sarà. La situazione è nuova per il cittadino italiano, mai si era trovato ad appoggiare (o a denigrare) qualcuno che non fosse un politico. Monti ha carta bianca, sa che deve spremere 10 litri di succo da 5 arance e la "sua" Equitalia sta svolgendo dignitosamente il compito. Grillo, viceversa, cerca di recuperare i litri mancanti dalle capienti tasche della Casta politica. Non hanno avuto terreno facile.

Berlusconi si era preparato dieci anni prima il suo avvento. E' entrato nella testa di ogni italiano medio-basso con Mediaset, infarcendo la sua tv di messaggi propagandistici più o meno subliminali.

E' entrato dalla porta secondaria, acquistando la Mondadori, ha spalancato il portone acquistando il Milan, ricevendo ovvi consensi dai supporters della squadra. Ora il dualismo vede il Popolo, nella massima espressione grillina, contrapporsi al potere montiano delle banche. La politica vecchio stampo non esiste più. Non esistono più le divergenze di ideologie, di idee politiche. Il derby questa volta è tra vecchio e nuovo. E per un popolo pallonaro come il nostro cosa chiedere di meglio? 

"Gli italiani perdono le partite di calcio come le guerre, e le guerre come partite di calcio".

Aveva la vista lunga Winston.