Finalmente il film è finito e Marco si
è allontanato in cucina per fare il caffè (senza risparmiarsi gesti
osceni alle spalle di Ilaria indirizzati al suo coinquilino). Luigi
si avvicina ad Ilaria e le mette un braccio sulle spalle. Si fa
sempre più vicino e..
TIDITIIIIì Tì TIDITì.
Sarà una congiura astrale, non può
essere altrimenti.
“Luì, alle 4.30 facciamo un flashmob
al Mercato Occupato, vieni per forza ci serve gente.Gaia.”
Quando si dice democrazia e libertà di
scelta, sé come no. L’unica scelta che aveva era tra restare a
casa fino all’apertura del locale e quindi sopportare Marco oppure
uscire e andare a questo benedetto flash..qualcosa. Sicuramente il
flash.
“Ho dimenticato di chiederlo a Nicola
l’altra sera.. perché il locale si chiama ENIGMA?”
“Ahahah, proprio per questo! E’ un
enigma!”
Il Mercato Occupato sembra il congresso
nazionale dei RIS, non c’è persona che non indossi un tutone
bianco e cammini come un astronauta.
“La tua amica ti ha detto anche di
cosa tratta questo flashmob?”
“Veramente n…AAAAAAARGH, GAIA
CRISTO SANTO!”
Gaia indossa anche lei una maxi tuta
bianca e si è avvicinata furtivamente a Luigi ficcandogli due dita
nei fianchi, la cosa che più lo fa spaventare in assoluto.
Mentre consegna ai due una tuta bianca
spiega che il flashmob è stato organizzato da un suo amico (Luigi a
quell’espressione la guarda malissimo) per protestare contro i
dirigenti di una fabbrica in cui un altro operaio il giorno prima
aveva perso la vita. Tutti i partecipanti del flashmob saranno
quindi vestiti di bianco per simboleggiare le morti bianche e, ad un
segnale prestabilito, dovranno crollare per terra e davanti a loro
sarà posto uno striscione con una scritta “insanguinata”:
“..Ho un amico che
per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica..”
Dopo qualche prova e tante risate
finalmente il via.. cala il silenzio e un centinaio di “fantasmi”
del lavoro non protetto sono lì a brancolare. All’improvviso una
sirena assordante e BUM, tutti morti. Dopo un attimo di silenzio
scatta l’applauso dei presenti che nel frattempo si erano radunati.
Beh dai, carini questi flashmob.
Al pub la serata è
frenetica, c’è una sorta di addio al celibato (con tanto di
spogliarelliste) di un signore molto in là con gli anni. Gli amici
continuano a spingere il festeggiato verso le ragazze e a versargli
da bere: Luigi ha portato loro almeno 5 litri di birra, per non
parlare del numero di cicchetti. Un festone insomma.
Festone che comporta
anche un numero spropositato di bicchieri e piatti da lavare A MANO
visto che (sempre grazie tante Paolo Fox!) la lavastoviglie ha deciso
proprio quel giorno di scioperare.
“..non ascoltare quei
mentecatti, un vero uomo dovrebbe lavare i piatti!” gli urla
Ilaria in un orecchio passandogli vicino con una pila enorme di
piatti sporchi.
Seee vabbè, ha ragione
Caparezza..un vero uomo dovrebbe lavare i piatti sì, ma non TUTTI i
piatti esistenti sulla faccia del pianeta!
Mentre asciuga quello che
sembra essere l’ultimo bicchiere Luigi si sente chiamare:
“Oh wuagliù vin nu
picc do!”
“Mi dica..”
“Siiiiindm.. Portm nu
grappen pe piacere! Nà, stupt chiss!” dice il festeggiato
infilandoli una banconota in mano.
Luigi torna verso il
bancone e si guarda in mano. No, non è possibile.. sta sognando
sicuramente! CENTO EURO!?
Sicuramente si è
sbagliato.. ora vado e.. fanculo, me li tengo.. grazie u nò!
Decisamente più
allegramente Luigi torna ai suoi piatti e bicchieri pensa a cosa
comprare con quel bel centone.. un amplificatore magari..
“Luì mi ascolti? Dove
sei con la testa?”
“Uhm?”
“Ti ho detto che Gaia
ci ha invitato a casa sua per il post serata.. ci andiamo? Ti va?”
“Mmm..”
“Vabbè ehi. Quando
riacquisti l’uso della parola fammi sapere, io ci vado e resto a
dormire da lei!”
Bene, ci è riuscita
prima Gaia di me.. Bravo Luigi, complimenti.
Mentre sistemano il
locale per la chiusura Luigi sente Nicola borbottare con la moglie:
“Meno male che se ne sono andati.. brutta gente quella! Brutta
proprio.. chissà che hanno rubato per pagare stasera!”
Ehm, meglio andare subito
da Gaia.
La casa di Gaia, già di
per se offuscata di vapori di incensi, quella sera è annebbiata da
vapori si, ma di altro genere..
“Ragà volete?”
“No Gà lo sai..”
“Si si lo so che non
fumi.. che palle Luì!Almeno bevi, né!” – borbotta Gaia
passandogli una Peroni ghiacciata.
“.. non fumo, non mi
canno, non mi drogo, non bevo.. a volte penso di essere il vero
alternativo!” (-La gente originale- Caparezza)
A fine serata la
situazione è più o meno la seguente: gente in simbiosi perfetta con
il WC, una ragazza che fissa la parete con aria perplessa pensando a
chissà cosa e gli altri ubriachi già per strada.. Gaia e Ilaria si
sono raccontate tutta la loro vita, ignorando la noia dipinta sulla
faccia di Luigi, e ora dormono abbracciate sul letto di Gaia.
Per un puro spirito di
vendetta Luigi attacca un post it sulla fronte di Ilaria con scritto:
“Io sono andato a casa, a domani!” e, scansando un amico di Gaia
abbracciato al portambrelli, esce e richiude la porta dietro di sé.
... to be CONTInued...
... to be CONTInued...
Sempre più operativi :)
RispondiEliminaun vero uomo dovrebbe lavare i piatti...già...mi ricorda qualcosa...bravo ;)
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