lunedì 4 giugno 2012

"Le imprese di un imprecario: puntata NOVElla parte two"

Finalmente il film è finito e Marco si è allontanato in cucina per fare il caffè (senza risparmiarsi gesti osceni alle spalle di Ilaria indirizzati al suo coinquilino). Luigi si avvicina ad Ilaria e le mette un braccio sulle spalle. Si fa sempre più vicino e..
TIDITIIIIì Tì TIDITì.
Sarà una congiura astrale, non può essere altrimenti.
“Luì, alle 4.30 facciamo un flashmob al Mercato Occupato, vieni per forza ci serve gente.Gaia.”
Quando si dice democrazia e libertà di scelta, sé come no. L’unica scelta che aveva era tra restare a casa fino all’apertura del locale e quindi sopportare Marco oppure uscire e andare a questo benedetto flash..qualcosa. Sicuramente il flash.
“Ho dimenticato di chiederlo a Nicola l’altra sera.. perché il locale si chiama ENIGMA?”
“Ahahah, proprio per questo! E’ un enigma!”

Il Mercato Occupato sembra il congresso nazionale dei RIS, non c’è persona che non indossi un tutone bianco e cammini come un astronauta.
“La tua amica ti ha detto anche di cosa tratta questo flashmob?”
“Veramente n…AAAAAAARGH, GAIA CRISTO SANTO!”

Gaia indossa anche lei una maxi tuta bianca e si è avvicinata furtivamente a Luigi ficcandogli due dita nei fianchi, la cosa che più lo fa spaventare in assoluto.
Mentre consegna ai due una tuta bianca spiega che il flashmob è stato organizzato da un suo amico (Luigi a quell’espressione la guarda malissimo) per protestare contro i dirigenti di una fabbrica in cui un altro operaio il giorno prima aveva perso la vita. Tutti i partecipanti del flashmob saranno quindi vestiti di bianco per simboleggiare le morti bianche e, ad un segnale prestabilito, dovranno crollare per terra e davanti a loro sarà posto uno striscione con una scritta “insanguinata”:

..Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica..”

Dopo qualche prova e tante risate finalmente il via.. cala il silenzio e un centinaio di “fantasmi” del lavoro non protetto sono lì a brancolare. All’improvviso una sirena assordante e BUM, tutti morti. Dopo un attimo di silenzio scatta l’applauso dei presenti che nel frattempo si erano radunati.
Beh dai, carini questi flashmob.

Al pub la serata è frenetica, c’è una sorta di addio al celibato (con tanto di spogliarelliste) di un signore molto in là con gli anni. Gli amici continuano a spingere il festeggiato verso le ragazze e a versargli da bere: Luigi ha portato loro almeno 5 litri di birra, per non parlare del numero di cicchetti. Un festone insomma.
Festone che comporta anche un numero spropositato di bicchieri e piatti da lavare A MANO visto che (sempre grazie tante Paolo Fox!) la lavastoviglie ha deciso proprio quel giorno di scioperare.

..non ascoltare quei mentecatti, un vero uomo dovrebbe lavare i piatti!” gli urla Ilaria in un orecchio passandogli vicino con una pila enorme di piatti sporchi.
Seee vabbè, ha ragione Caparezza..un vero uomo dovrebbe lavare i piatti sì, ma non TUTTI i piatti esistenti sulla faccia del pianeta!
Mentre asciuga quello che sembra essere l’ultimo bicchiere Luigi si sente chiamare:
“Oh wuagliù vin nu picc do!”
“Mi dica..”
“Siiiiindm.. Portm nu grappen pe piacere! Nà, stupt chiss!” dice il festeggiato infilandoli una banconota in mano.
Luigi torna verso il bancone e si guarda in mano. No, non è possibile.. sta sognando sicuramente! CENTO EURO!?
Sicuramente si è sbagliato.. ora vado e.. fanculo, me li tengo.. grazie u nò!
Decisamente più allegramente Luigi torna ai suoi piatti e bicchieri pensa a cosa comprare con quel bel centone.. un amplificatore magari..

“Luì mi ascolti? Dove sei con la testa?”
“Uhm?”
“Ti ho detto che Gaia ci ha invitato a casa sua per il post serata.. ci andiamo? Ti va?”
“Mmm..”
“Vabbè ehi. Quando riacquisti l’uso della parola fammi sapere, io ci vado e resto a dormire da lei!”

Bene, ci è riuscita prima Gaia di me.. Bravo Luigi, complimenti.

Mentre sistemano il locale per la chiusura Luigi sente Nicola borbottare con la moglie: “Meno male che se ne sono andati.. brutta gente quella! Brutta proprio.. chissà che hanno rubato per pagare stasera!”
Ehm, meglio andare subito da Gaia.

La casa di Gaia, già di per se offuscata di vapori di incensi, quella sera è annebbiata da vapori si, ma di altro genere..
“Ragà volete?”
“No Gà lo sai..”
“Si si lo so che non fumi.. che palle Luì!Almeno bevi, né!” – borbotta Gaia passandogli una Peroni ghiacciata.

.. non fumo, non mi canno, non mi drogo, non bevo.. a volte penso di essere il vero alternativo!” (-La gente originale- Caparezza)

A fine serata la situazione è più o meno la seguente: gente in simbiosi perfetta con il WC, una ragazza che fissa la parete con aria perplessa pensando a chissà cosa e gli altri ubriachi già per strada.. Gaia e Ilaria si sono raccontate tutta la loro vita, ignorando la noia dipinta sulla faccia di Luigi, e ora dormono abbracciate sul letto di Gaia.
Per un puro spirito di vendetta Luigi attacca un post it sulla fronte di Ilaria con scritto: “Io sono andato a casa, a domani!” e, scansando un amico di Gaia abbracciato al portambrelli, esce e richiude la porta dietro di sé.

... to be CONTInued...

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