BEEP BEEP! BEEP BEEP!
Cazzo, la sveglia!
Un po’ frastornato Luigi si alza di scatto dal divano e
corre in camera per vestirsi. Prende i
jeans che sono buttati sulla sedia e fa cadere il marsupio che usa per andare a
lavoro il quale, infischiandosene altamente del ritardo in cui versa il suo
proprietario, decide di riversare tutta la paga del giorno prima sul pavimento.
Maledicendo tutti gli antenati del marsupio, Luigi inizia a raccogliere i soldi
sperando inconsciamente che al contatto con il pavimento si siano riprodotti e
invece no. 24 euro siete e 24 euro
resterete!
Finalmente pronto Luigi torna in cucina, recupera dei
taralli un po’ frantumati e si avvia verso la porta. Mentre si avvicina nota un
post-it color fuxia con su scritto “Stasera
serata al Te La Dimezzo alle dieci, non tornare tardi ca t’acced.” Immaginando con un sorriso lo sforzo di Marco
di scrivere in barese, Luigi apre la porta e si immerge nel traffico diretto in
biblioteca per studiare un po’.
Appena
arrivato trova subito un tavolo libero (anche perché, solitamente, le persone
normali a quell’ora del pomeriggio sono davanti ad un piatto di pasta e non davanti
ad un libro di Semiotica II), tira fuori libri, appunti estorti ai colleghi di
corso e, sfoderato l’evidenziatore giallo come se fosse una Smith e Wesson,
inizia a sottolineare di buona lena.
Dopo un’ora
la situazione è la seguente: due caffè, almeno dieci buoni motivi di
distrazione e due misere pagine di riassunti in saccoccia. Decide di dare una
scossa al pomeriggio mettendosi le cuffie e impostando la playlist “cazzuta”.
Appena parte la prima traccia nota del disappunto nel sopracciglio della
ragazza seduta vicino a lui ma siccome non è il suo tipo decide di ignorarla e prosegue, stavolta con
molti più risultati, nel suo studio.
Quando sente
riproporre la prima traccia si accorge che la biblioteca è quasi deserta e che
fuori è già buio. Soddisfatto di se stesso rimette tutto a posto, controlla il
telefono e trova un sms di Marco che testualmente dice “Trmò ricordati di
stasera!”. Scoppia a ridere così fragorosamente che i reduci dello studio lo
guardano dubbiosi mentre, ancora ridacchiando, esce dalla biblioteca e si avvia
a casa.
“Stasera mi sbronzo di brutto e alla fine mi sdraio per terra e dormo come un cane, mi passasse sopra un tir o un intercity io me ne frego!”
Le serate
universitarie sono sempre un terno al lotto, soprattutto come quelle a tema
dove Marco stava trascinando Luigi. L’ultima volta che l’aveva costretto ad
andarci si era trovato ad una serata “Anni 80” perseguitato da un Dj che voleva
fargli cantare “..staying alive, staying
alive ah ah ah!” e non era davvero il caso.
Ecco perché
fu incerto nell’oltrepassare una porta di entrata contornata da ragnatele e
sporca di sangue finto. Iniziò a ricredersi quando vide la locandina della
serata: su uno sfondo nero capeggiava un sanguinante “Bram Stoker’s Night” con
il mitico Gary Oldman in primo piano e una postilla: “Only Vampires please, Twilighters
go away!”.
Ok la serata
promette bene.
“Fieni
prendi quefti!”. Marco gli porge un paio di denti da vampiro finti, lui già li
indossa e passa la restante parte ai suoi amici.
Mentre
aspettano il tavolo Luigi si guarda un po’ intorno e apprezza i miglioramenti
apportati dalla nuova gestione del locale: tre salette, arredamento in legno
scuro e un grande bancone angolare.. faceva tutto oktoberfest!
Finalmente
una ragazza vestita da Sookie Stackhouse, con tanto di fori sul collo, li
accompagna al loro tavolo e lui si ritrova seduto accanto a Roberto e la cosa
non lo rende molto entusiasta a dire il vero.
Certo il
fatto che gli abbia vomitato in camera la prima sera che si sono conosciuti
sicuramente ha inciso sull’opinione che ha di lui ma sicuramente, tra gli amici
di Marco, il suo preferito in assoluto è Michele: un metro e ottanta di persona
sormontato da una nuvola di ricci neri fittissimi e un sorriso contagioso.
Qualche volta è anche capitato che abbiano suonato insieme nel vecchio gruppo
di lui ma in realtà Michele era un portento con le rime più che con gli
strumenti: aveva in cantiere dei testi fortissimi e il suo sogno era riuscire a
farsi una strada come rapper.
La serata
inzia, la compagnia è buona e la birra è tanta. Come sottofondo passa la
colonna sonora del film di Dracula a cui la serata è ispirata e si scatena il
putiferio incrementato anche dall’alcool.
“Massssì dai
Luigi! Sei identico a lui! A Jhon! Come si chiama quell’attore?”
“Al pacino!”
“Al pacino!”
“Seee Al
Pacino! Dracula è un vampiro mica un mafioso! L’hai mai sentito dire “Vieni qui
picciotto mio, ti farò un succhiotto che non potrai rifiutare!”
“Vabbè ma a
chi assomiglio si è capito?”
“Dai è
lui..come si chiama.. JHOON!”
Luigi prende
un tovagliolino e una penna e ci scrive sopra in fretta qualcosa e lo ripone in
tasca. All’unisono si girano verso la cameriera e urlano “CAMERIERA UN’ALTRA
BIRRA PLIIIIIIS!”
Il post sbornia è sempre terribile. Soprattutto quando ti risvegli nello stesso letto con il tuo coinquilino che ti dorme avvinghiato sopra come se fosse un polipo e in più ti russa nell’orecchio.
Il caffè è
una benedizione e appena le scimmie urlatrici hanno definitivamente traslocato dalla
sua testa Luigi si concede una doccia e un’accurata selezione degli indumenti
del giorno prima. Un tovagliolino accartocciato nei jeans reclama la sua
attenzione. Lo apre e legge: “Ciao luigi sobrio sono luigi ubriaco volevo dirti
che ha detto Michele che siamo nel film di Dracula, domani veditelo dai. Ciao”.
Caspita,
doveva essere davvero tanta quella birra ieri!
Vabbè non è
un gran sacrificio rivedere quel film, è tra i suoi preferiti e conserva come
una reliquia il VHS proprio in camera sua. Accende la tv e si mette comodo,
Gary Oldman è troppo forte.
Quando il
film finisce Marco dorme ancora e ignora che Luigi gli ha saccheggiato la
dispensa lasciandogli come messaggio un lapidario “Così impari.”
Luigi si
infila le converse, prende la chitarra e esce da casa. Seppur sommerso di
alcool non ha dimenticato cosa lo attendeva quel giorno: le prove del gruppo di
Mirko!
Si reca a
passo spedito a fare il biglietto per il pullman e cammina con lo sguardo fisso
davanti a se. Cattiva idea. Poco più avanti, a distanza di un passo da lui un
escremento canino lo guarda avvicinarsi implacabile a se. Luigi decide di
tentare la fortuna e si lancia in un salto olimpico per schivare il prodotto
fisiologico del cane.. Studia l’ostacolo, prende la ricorsa, spicca un salto
e..
... to be CONTInued...
... to be CONTInued...
Sono carine ste cose che scrivete....
RispondiEliminagrazie francè.. "Imprese di un imprecario" è una vera e propria serie a puntate... ora è la prima stagione.. ;)
RispondiEliminaBrava brava brava la mia cugiiiiiiiii!!!!!!!!!!!
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