giovedì 22 agosto 2013

Transunion Petroleum decisa a trivellare!!!

Fonte: Oltre la Coltre
di Ola (Organizzazione lucana ambientalista)

La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) rende noto che, dopo l’annuncio delle presentazioni delle osservazioni da parte del Comune di Rotondella al Ministero dell’Ambiente, la compagnia Transunion Petroleum avrebbe presentato al Ministero dell’Ambiente integrazioni al progetto di ricerca idrocarburi a mare “d 68 F.R.-TU”. Il permesso di ricerca interessa le Regioni Basilicata, Calabria, Puglia; le Province di Cosenza, Crotone, Lecce, Matera, Taranto; i Comuni di Albidona, Alliste, Amendolara, Bernalda, Calopezzati, Cariati, Cassano allo Ionio, Castellaneta, Castrignano del Capo, Cirò, Cirò Marina, Corigliano Calabro, Crosia, Crucoli, Galatone, Gallipoli, Ginosa, Leporano, Lizzano, Mandatoriccio, Manduria, Maruggio, Massafra, Montegiordano, Morciano di Leuca, Nardò, Nova Siri, Palagiano, Patù, Pietrapaola, Pisticci, Policoro, Porto Cesareo, Pulsano, Racale, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Rossano, Rotondella, Salve, Sannicola, Scala Coeli, Scanzano Jonico, Taranto, Taviano, Torricella, Trebisacce, Ugento e Villapiana.

I nuovi termini fissati dal Ministero dell’Ambiente, Ufficio VIA per la presentazione delle osservazioni /opposizioni al Ministero dell’Ambiente è spostato dal 13 luglio 2013 al 3 settembre 2013 . La nuova istanza è visionabile sul sito ufficiale del Ministero dell’Ambiente, a questo link. L’area in istanza di ricerca – ricorda la Ola – è situata nel Golfo di Taranto, di fronte alle coste della Basilicata e della Calabria, tra Policoro (Matera) e Trebisacce (Cosenza). Il limite occidentale dell’area si trova ad oltre cinque miglia nautiche (9,3 km) dalla costa e la profondità dell’acqua va da un minimo di 45 metri – nel margine occidentale dell’area – ad oltre 1300 metri nella zona più orientale.

Dopo le ricerche con la tecnica dell’airgun – evidenzia la nostra Organizzazione – con più di 200 chilometri di linee sismiche 2D in aree marine e terresti di grande interesse ambientale del Golfo di Taranto, lo studio VIA prevede che si “procederà alla perforazione di un pozzo esplorativo all’interno dell’area in oggetto la cui profondità finale sarà indicativamente di 2700 metri, e comunque in funzione delle caratteristiche geologiche identificate soggetta ad una nuova procedura di valutazione di impatto ambientale, nonché a specifica autorizzazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico“.

La Ola chiede ai Comuni interessati di far sentire la propria voce nelle sedi opportune mobilitando i cittadini e le categorie economiche legate al mare.


Nessun commento:

Posta un commento