giovedì 27 settembre 2012

Qual è l'animale più depravato?

Bisessuali, stupratori, necrofili, assassini della propria prole, soggetti all’auto-erotismo. Di chi stiamo parlando? Non ci indovineresti mai, l’identikit corrisponde ai pinguini di Adelie. Animali dalle più turpi perversioni sessuali, dei veri depravati. Tanto che l’esploratore inglese George Marray Levick, inorridito dalle sue osservazioni, scrisse in greco antico gli appunti sul comportamento sessuali dei pinguini non accoppiati, perché fossero in pochi a intenderne il contenuto. E solo dopo un oblio durato 100 anni emergono oggi scioccanti verità.
Merito di Douglas Russell, curatore della sezione uccelli del Museo di Storia Natuale di Londra, che ha ritrovato una copia delle carte originali di Levick. Dal pamphlet affiorano i comportamenti aberranti di giovani pinguini non accoppiati, che comprendono “la necrofilia, la coercizione sessuale, l’abuso sessuale sui pulcini e attitudine omosessuale”, ha dichiarato Russell alla Bbc. Organizzati in “gang”, gruppi di pinguini di sei-sette individui accerchiano le femmine le stuprano, ferendole, e poi abusano dei loro piccoli davanti ai genitori, talvolta calpestandoli a morte.
Ma una tra le scene più raccapriccianti osservata dallo scienziato inglese ha per protagonista una femmina morta, distesa con occhi socchiusi, sottomessa alla libidine necrofila di un giovane maschio. Levick è stato colto dalle remore di una stretta similitudine fra il comportamento dei pinguini e quello degli umani, che condividono anche una postura su due piedi. Tanto è bastato a far calare sulle memorie raccolte il velo del silenzio
Fonte: WWTU

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