lunedì 17 settembre 2012

"Le Imprese di un Imprecario: Goodbye Manicomia"

“Che cos.. madonn c casen, cosa è successo?”
“GIOOOOVANE!! Vedi che mi stai camminando sui cavi delle casse, anGora me li rompi!”
"Scusa capo!..sai che ore sono?”

Il ragazzo posa la diamonica, con un gesto secco del collo spedisce la chioma nera e scompigliata sulla schiena e tira su la manica della camicia.

“Sono le 10 e mezza.. cià da fà u sug c l brasciol a cast??”
Davvero divertente, si si.

Nel frattempo anche Ilaria si è messa in piedi, non è stabile e si guarda le unghie con diffidenza.
"Mai nella mia vita ho portato unghie finte color porpora.. che cazzo è successo Luì?”

QUALCHE (?) ORA PRIMA.


La mano di Luigi si poggia sul fianco destro di lei e scende piano,fremente, inesorabile.. e l’altra scivola senza opporre alcuna resistenza sul pouf bagnato di vodka. Come se non bastasse l’impatto di Ilaria e Luigi contro il tavolino fa cadere le bottiglie che vi erano appoggiate sul gruppo di ragazzi che era accanto a loro.
“Ti prego. TI PREGO. Fa che non sia un gruppo di giocatori di Rugby pieno di tatuaggi e piercing grossi quanto una montagna.”
Preghiera esaudita, non giocano di sicuro a Rugby.
Il malcapitato che ha ricevuto il battesimo alla vodka si alza stordito e barcollando si avvia verso Luigi che nel frattempo ha tirato su se stesso e Ilaria.
“Uagliò accom t ven? La vodka l ia bev, non mi a fà u sciamb!”
“Scusa sono scivolato, se vuoi ti lavo la magl.. ah non ce l’avevi.. e non so.. fazzolettino?”
“Veramente mi hai anche rovesciato la camomilla.. accom ma fè mò?”
“Io lo so Tonì!” un ragazzo emerge dai fumi “giocamoci un altro giro a carte.. chi perde non solo paga ma paga pegno!”
“Ci stiamo!” esclama Ilaria e prende posto “Vieni luì, a carte non mi batte nessuno.. lo diceva anche il mio ex quando gli servivano le cartine”

Inizia la partita a scopone, i due ragazzi contro Ilaria e Luigi.. la situazione è abbastanza equilibrata, la “camomilla” inizia a farsi sentire. Di botto però i due ragazzi iniziano ad accumulare punti e alla fine della terza partita hanno già vinto.
“M viiiiind! Tonììì, m vind!”
“Luigi andiamo via dai ho sonno..”
“Eh no signorì mi dispiace, devi pagare pegno.. vieni qua e apri quella busta.. “

Ilaria tira fuori un sacchetto di carta in cui ci sono alcuni cosmetici tra cui ciglia finte, unghie colorate di rosso e dei rossetti.
“Ora tu truccherai il tuo amico che dovrà andare così a chiedere la nostra camomilla!”
“No daaaaaaaaai capo chesssssò ste cose! Facciamo che io trucco lei!”
“uagliò sta fasc assè casin.. truccatevi tutt’e due!”

Dopo una breve puntata in bagno il risultato è questo.. Luigi ha delle ciglia finte applicate storte, Ilaria le unghie rosse e entrambi portano un lucidalabbra rosa fosforescente.
Appena escono dal bagno la risata scoppia unanime in tutto il locale e con sguardo fiero i due vanno a chiedere a Tom un altro giro di Camomilla.
Appena stanno per tornare indietro con le tazze fumanti Ilaria chiama Luigi: “mi potresti tenere una tazza? Credo di non essere stabileeeeeeeeeeEEEEEEEEEEEH!!!”
BOOOM. Per terra. Ilaria, le tazze e i pezzi delle tazze.
Poi un bruciore fortissimo. Luigi si guarda il petto e vede 5 graffi luccicanti, maldestro tentativo di Ilaria di frenare la caduta. In preda ad una forte ridarella, Luigi si accascia sul materasso di fronte a quello dove è caduta Ilaria e la guarda sentendo le palpebre che si fanno sempre più pesanti.. anche la musica si fa sempre più ovattata e la testa cerca disperatamente un punto di appoggio. In sottofondo c’è ancora qualcuno che ride a proposito di ciglia finte e rossetti ma dura poco, è subito silenzio.

“E’ successo tutto questo in tre ore?!?”
“Evoglia, mò però sbrigatevi che devo pulire tutt stù macidd..”

La luce del sole è accecante per gli occhi stanchi dei ragazzi che si avviano verso casa. E’ forte il contrasto con la “gente vestita per la domenica” che va in Chiesa e li guarda con disapprovazione, ma loro non ci fanno caso. Si tengono per mano e camminano in silenzio verso casa dove si addormenteranno profondamente una sul letto e l’altro sul divano.
…fin quando..
Drrrrrin! DRRRRRIN! BOOOM BOOM!
“aghfjdkdhcurkdn.. Chi è?”
“Luì- a mamma- apri sono mamma, ho portato il sugo!”
Luigi si guarda intorno in cerca di Ilaria mentre sistema al meglio il soggiorno. Entra in camera per svegliare la ragazza ma trova un biglietto: - sono andata a casa di una mia amica a prendere il cambio, ci vediamo a lavoro e grazie per tutto, baci I. –
Luigi ripone il biglietto in un cassetto e corre ad aprire ai genitori. Dopo i saluti, la diagnosi medica della madre che lo etichetta come “ribusciatochenonmangiaenonsilava” Luigi scappa in bagno per sistemare al meglio la sua persona e rendersi presentabile. Quando torna in cucina quasi gli sembra di essere tornato a casa: pasta nei piatti, la mamma che traffica in cucina, il padre seduto a tavola che sfoglia il giornale.
“Beh Luì all’università come va?” Ecco, è proprio tornato a casa.
“Bene pà, sto preparando un esame tosto.. lo do a fine mese!”
“Ho paura di chiederti alla fine di QUALE mese!”
“Dai basta parlare di stè cose, mangiamo che si raffreddano i maccaroni.”

A fine pranzo Luigi e i suoi decidono di andare a fare un giro per Bari e mentre sono seduti ai tavolini di un bar la mamma esclama “Senza ritegno, davvero senza ritegno.. è modo di andare in giro? Io non so proprio.. ma la colpà è dei genitori!” indicando dei ragazzi. Dalla stazza Luigi riconosce i ragazzi della sera prima e gli scappa da ridere.. “Hai ragione mà, dei ribbbusciati proprio”.


Dopo un ultimo giro, il trasferimento delle provviste di guerra portate dalla mamma e le raccomandazioni di rito anche i genitori vanno via e Luigi può finalmente concedersi un po’ di relax prima del lavoro.

Fortunatamente la domenica è una serata abbastanza tranquilla al pub, giusto quei gruppetti di ragazzi che vengono a vedere la partita e sfogare il loro repertorio di bestemmie/insulti locali nei confronti della squadra avversaria.
Stranamente Ilaria non si è presentata a lavoro e neanche ha scritto a Luigi, vabbè si sarà addormentata.
Alle undici e mezza il locale è vuoto e Luigi inizia a sistemare i tavolini, le sedie sui tavolini e i cuscini sulle sedie sui tavolini.
Le luci sono spente e il locale è illuminato solo dalla luce dei lampioni in strada, ormai è pronto per la chiusura.
"Luigi!”
Ilaria corre trafelata verso di lui.
“Ehi! Che fine hai fatto? Pensavo venissi a lav..”
“Shh, aspetta. Sono venuta qui per parlarti di una cosa importante. Domani parto, mi trasferisco a Milano con il mio ragazzo.. cioè il mio ex però diciamo che ci siamo rimessi, vabbè hai capito.. mi dispiace, mi sono divertita molto in questi giorni..hai davvero il potere di farmi ridere e non pensare a niente, ma tra noi non può funzionare.. io devo andare con lui, ha bisogno di me nella sua impresa a Milano. Domani mattina passo a prendere qualcosa che ho lasciato a casa tua, ora però devo scappare, il tuo numero ce l’ho, casomai ti chiamo io!”

TIDIDI’!
0.00
Mezzanotte. E’ di nuovo lunedì, IO ODIO IL LUNEDI’!

• Sono un eroe, straordinario tutte le sere.. sono un eroe e te lo faccio vedere, ti mostrerò cosa so fare con il mio superpotere! –


(“Eroe” – Caparezza)

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